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In risposta ai giornalisti del Foglio, che non hanno letto la risoluzione UNESCO

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#conflittoisraelopalestinese

Leggiamo con sconcerto due notizie riportate sul “Foglio” di Claudio Cerasa circa la risoluzione UNESCO che ha condannato Israele lo scorso 12 ottobre, di cui noi abbiamo già parlato.

Il giornale fondato dal sempre filo-israeliano Giuliano Ferrara è uscito con due articoli che ci lasciano perplessi. Uno titolato “Gli sterminatori della cultura ebraica“, scritto da Marco Carrai il 15/10/2016, e l’altro “L’UNESCO riscrive la storia: il Monte del Tempio e il Muro del Pianto non sono luoghi legati all’ebraismo“, del 13/10/2016 senza firma. In entrambi gli articoli si condanna l’UNESCO che avrebbe, secondo i giornalisti del Foglio, misconosciuto ufficialmente il legame tra Muro del Pianto e Monte del Tempio con l’ebraismo.

Come già scritto sulle nostre colonne ieri, nel testo originale della risoluzione non vi è traccia di questa affermazione.

Anzi dopo la lettura dei due articoli del Foglio ci siamo sentiti in dovere di ricontrollare l’intero testo (cosa che avrebbero dovuto fare le penne del Foglio prima di scrivere i loro rispettivi articoli), ma leggendo e rileggendo la risoluzione in tutti e i suoi tre capitoli proprio non troviamo nemmeno una frase che possa lontanamente avvicinarsi al concetto espresso dal Foglio.

Addirittura come già scritto ieri da noi al punto 3 del Capitolo 1 la risoluzione così dice: “Affermando l’importanza della Città Vecchia di Gerusalemme e dei suoi Muri per le tre religioni monoteistiche e affermando anche che la decisione corrente che punta, inter alia, alla salvaguardia del patrimonio culturale della Palestina e del carattere distinto di Gerusalemme Est, non vuole in alcun modo influenzare le risoluzioni rilevanti del Consiglio di Sicurezza e delle Nazioni Unite e le decisioni sullo stato legale di Palestina e Gerusalemme“.

Questo punto 3 riassume in maniera piuttosto chiara l’intento e il contenuto della risoluzione, che punta esclusivamente alla salvaguardia del patrimonio culturale in Palestina,per quanto riguarda ciò che si trova a Gaza, Hebron e Betlemme (che fino a prova contraria fanno parte dei territori palestinesi internazionalmente riconosciuti) e a Gerusalemme Est, per la tutela della Spianata delle Moschee. L’UNESCO si distanzia espressamente da qualsiasi tipo di giudizio o rivendicazione politico-territoriale.

La risoluzione UNESCO chiede inoltre che Israele collabori con gli esperti mandati dall’UNESCO stessa per l’analisi e la tutela del patrimonio culturale di Gerusalemme Est, cosa dal 2000 Israele si è rifiutata di fare.

Alla luce di questo poniamo alcune domande alle penne del Foglio, Marco Carrai e l’anonimo. Avete letto il testo della risoluzione UNESCO nella sua interezza, passaggio indispensabile per la stesura di un articolo scritto in modo professionale? Se si, potete per caso riportare virgolettato il testo originale della risoluzione UNESCO in cui la stessa non riconoscerebbe la connessione tra ebraismo e i suoi luoghi sacri? In tal caso siamo pronti a rettifica immediata con le più sentite scuse.

Ma se, come noi, non trovate nel testo traccia di ciò dovete allora, se siete giornalisti e persone corrette, rettificare immediatamente l’articolo perché a quel punto conterrebbe informazioni false. Aspettiamo una risposta.

Clicca qui per leggere il testo originale della risoluzione UNESCO 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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