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Bruxelles aspetta i futuri schiavi di Idomeni

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Sono tutti li che gongolano. Jean-Claude Juncker, Angela Merkel, Federica Mogherini e Sergio Mattarella stanno osservando con soddisfazione la realizzazione dei piani del mondo finanziario occidentale, di cui loro sono i sicari.

La tensione sociale nella penisola balcanica sta per esplodere e il campo macedone di Idomeni rappresenta simbolicamente l’eruzione delle contraddizioni create ad hoc dai signori manovratori. E’ iniziata infatti la battaglia, 500 migranti del campo di Idomeni hanno aggredito i poliziotti macedoni con un fitto lancio di sassi, gli agenti hanno risposto con lancio di fumogeni. Sullo sfondo la società “civile”, Ong e media, a fomentare la situazione addossando la colpa prima sugli uni e poi sugli altri.

Diamine ma non vedete in tutto ciò l’ovvietà di un piano, non perverso, ma lineare, chirurgico e purtroppo efficace. I migranti tenuti in ostaggio in campi profughi di paesi in cui non vogliono stare, finché la disperazione non li obbligherà ad accettare condizioni di lavoro che inizialmente mai avrebbero accettato.

Ricordiamoci che la maggior parte dei migranti che possiede le risorse per affrontare un viaggio di tale portata proviene da classi sociali agiate. Una vera opportunità per i mostri finanziari, che così potranno ingurgitare nuova schiavitù con la minima spesa. Il piano però per essere perfetto deve avere anche una via d’uscita, una porta secondaria, e questo ce l’ha!

La popolazione autoctona balcanica ed europea in generale potrebbe infatti ribellarsi a tutto questo, anzi è l’unica che avrebbe gli strumenti per farlo. Tuttavia se scatterà il conflitto, esso sarà sapientemente indirizzato contro i migranti “ruba lavoro”. Il conflitto tra poveri per avere un lavoro di merda sottopagato, flessibile e licenziabile in qualsiasi momento. Su questa lotta degli ultimi i vari Juncker, Mattarella, Merkel e Moghrini ci banchetteranno insieme agli amministratori delegati della Total, della Volkswagen e dei membri del gruppo Bilderberg.

” La schiavitù altro non è che lo sfruttamento da parte di pochi del lavoro di molti”, Lev Tolstoj

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Di Redazione Elzeviro.eu

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