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Razza di megalomane

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Il Presidente del Consiglio interviene alla Conferenza delle Nazioni Unite in Etiopia: “Scusate il ritardo ma abbiamo passato un’interessante notte a Bruxelles a salvare l’Europa”. 

Un caso montato ad arte? No: abbiamo visionato il video e la frase è quella, usando però, a differenza di come molti media omettono colposamente di dire, la prima persona plurale. Comunque troppo, comunque sbagliato. Incentivando il nuovo accordo con i creditori, Renzi e co., ma sarebbe meglio dire Co., con la melliflua presenza di Renzi, non hanno salvato alcunché. La fine ingloriosa della Grecia è posticipata. Il paese rimane nell’Euro, ma non si capisce bene dove si troveranno i soldi per rifinanziare il debito, considerato che si vorrebbe attingere da un fondo esterno all’Eurogruppo e comune ai ventotto, con Regno Unito e Polonia che storcono il naso con fare poco arrendevole.

Quello che viene subito da domandarsi riguarda le apodittiche reazioni di stampa e pubblico se la medesima frase fosse stata proferita dal campione delle figuracce in ambito internazionale: Silvio Berlusconi. Berlusconi che però, in politica estera, aveva fatto faville, e che avrebbe avuto la sua da dire alla Troika in questa questione, senza appiattirsi bellamente sulle posizioni tedesche come pare aver fatto finora il premier.

Andare alla conferenza dell’Onu, recandovisi con ritardo, come Renzi fa con puntualità, non è un problema per i media nostrani. Si ricordi l’incontro Renzi-Schultz andato sulle televisioni tedesche in cui si dileggiava -a ragione- il nostro premier per ritardo e modi informali al limite del maleducato. Si ricordi però la bagarre infinita quando Berlusconi fece attendere la regina d’Inghilterra (votata da chi?) in un contesto democratico, a motivo del fatto che l’allora premier (bugiardo patologico, invero) sarebbe stato al telefono per dirimere un’importante controversia diplomatica nel Vicino oriente. 

Ad Addis Abeba, capitale etiope, Renzi è intervenuto nell’ambito della Terza conferenza delle Nazioni Unite per il finanziamento allo sviluppo, a cui è presente anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon Ha parlato di immigrazione e povertà da combattere, come obbiettivo da porsi fattivamente da parte dell’Onu.

Ha parlato del nostro paese come simbolo della solidarietà, ma senza toccare l’argomento della disorganizzazione nella gestione dei profughi e dei più numerosi migranti economici, che vengono scaricati come se fossero merce, senza avvisare prima gli enti locali, come ha denunciato stamane il governatore veneto Zaia.

“L’Italia conferma ogni giorno solidarietà salvando migliaia di vite di migranti, ma il cambiamento non è solo salvare vite umane ma creare qui posti di lavoro, nuove prospettive di speranza”. …”Dobbiamo investire in Africa non solo con le grandi aziende ma anche con le Pmi, e questa è la strategia dei prossimi decenni”. A questo punto ci si sarebbe aspettati un riferimento ad un coetaneo del premier, l’imprenditore bergamasco Andrea Maffi, impegnato nel settore del turismo che è stato appena ucciso barbaramente in Kenya, dove il premier è in procinto di recarsi. Invece nulla: anche qui siamo di fronte ad una dimenticanza pesante del premier.

La battuta ad effetto sul terrorismo, però, è stata fatta, com’era pacifico che fosse: il premier ha chiosato, “vogliamo fare anche un investimento di natura politica” perchè “da qui si combatte il terrorismo, il male numero uno del nostro tempo“. 

  

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Di Redazione Elzeviro.eu

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