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Sarà alfine la Russia a salvare la Grecia?

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Firma storica sul passaggio del gasdotto. La Russia sta inoltre considerando la possibilità di fornire assistenza finanziaria alla Grecia.
 

Tsipras è a San Pietroburgo a parlamentare con Putin per definire le ultime condizioni dell’accordo che si riferisce alla parte finanziaria della nuova joint Venture, la ” South European Gas Pipeline”: verrà finanziata al 50% da parte russa e al 50% greca.

La parte greca a questo scopo ha già contratto un prestito con la banca russa “Vnesheconombank”, una banca che anticiperà l’intero importo dell’investimento, circa due miliardi di euro, ha annunciato Lafazanis. L’accordo getta le basi per una ulteriore cooperazione economica tra la Grecia e la Russia, come ha precisato il ministro dell’energia greco Lafazanis.

Intanto, con la Russia che è pronta a considerare la possibilità di fornire assistenza finanziaria alla Grecia, come ha detto il vicepremier Arkadi Dvorkovich all’emittente tv Russia Today, è stato chiuso l’accordo sul gasdotto. “Noi – ha detto Dvorkovich – sosterremo qualunque decisione sarà proposta dalla Grecia e dai partner europei. Se la Grecia ha bisogno di assistenza finanziaria noi esamineremo la questione”.

La Russia è pronta a prendere in considerazione la possibilità di fornire assistenza finanziaria ad Atene, ma solo nel caso lo chieda il Governo greco, ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov.

E’ ormai stata definita l’intesapreliminare fra Russia e Grecia per il passaggio del gasdotto Turkish Stream sul territorio greco. Il documento è stato firmato oggi al Forum economico di San Pietroburgo dal ministro dell’energia russo Aleksandr Novak e dal suo omologo Panagiotis Lafazanis.Mosca, ha spiegato Novak, fornirà ad Atene un prestito pari al 100% dell’importo del gasdotto e Gazprom non controllerà la tratta.

Secondo Novak, il ramo greco del Turkish Stream avrà una capacità annua di 47 miliardi di metri cubi di gas e i lavori per la sua realizzazione inizieranno nel 2016 e termineranno nel 2019. I primi ricavi del gasdotto, costato 2 mld di euro, giungeranno nel 2019.

Questi accordi, che tutte le grandi nazioni che stanno fuori dall’orbita occidentale filo USA stanno stringendo con la Russia, sono il primo passo di un affacciarsi all’orbita europea del gigante del Cremlino. La supremazia dell’influenza a stelle e strisce è seriamente in pericolo. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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