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Il Regno Unito condanna a morte Assad

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Bashar al-Assad è finito, è morto, non ha più nessuna speranza. Il Primo Ministro inglese David Cameron, come riportato da Press Tv, ha pubblicamente condannato a morte il legittimo leader del popolo siriano, ultima e unica roccaforte contro l’Isis in Siria. Lo scorso mercoledì 3 giugno di fronte al Parlamento britannico David Cameron non ha avuto vergogna nel dichiarare che il Regno Unito continuerà a supportare i cosiddetti “ribelli moderati siriani“. In cosa consiste questo supporto? Si tratta dell’organizzazione, già presente, di veri e propri campi d’addestramento sul confine tra Turchia e Siria, dove i miliziani possono imparare tecniche di combattimento dai migliori ufficiali inglesi e americani.

Non finisce qui: i “ribelli moderati” verranno riforniti di armi fino al rovesciamento del governo Assad. Una dichiarazione di guerra senza condizioni. Il Regno Unito, dopo aver colonizzato e imposto con la forza la propria cultura su un terzo del globo, sogna di poter far risorgere i (ne)fasti di quell’impero sanguinario. Almeno questa è l’illusione dei “superiori” britannici che, invece, altro non sono se non i principali inservienti di Washington. Già lo scorso gennaio Obama aveva infatti rinnovato l’impegno americano nell’addestramento dei “ribelli moderati”, segnale che la volontà di deporre e uccidere Assad è presente e latente nelle potenze occidentali già da tempo.

Sappiamo benissimo che i “ribelli moderati” non esistono, soprattutto dopo che il Free Syrian Army, l’esercito di liberazione siriano, si è sciolto per dar vita a raggruppamenti di sunniti jihadisti. Jihadisti e moderati sono due termini che non vanno d’accordo. Tuttavia la propaganda occidentale, convinta di parlare con persone completamente inebetite, continua a sfornare idiozie riguardo alla Siria. L’ultima trovata arriva dall’ambasciata statunitense in Siria che ha accusato il regime di Assad di “favorire l’avanzata dell’Isis“. Una menzogna di dimensioni ciclopiche. Il governo di Assad insieme all’Iran di Rouhani sono gli unici soggetti politici che hanno la manifesta volontà di respingere e distruggere lo Stato Islamico.

L’Isis è purtroppo nato per colpa dell’imbelle e corrotto governo iracheno, filoccidentale, che non ha saputo controllare in maniera adeguata il proprio territorio. E’ doveroso ricordare poi che gli interventi militari occidentali diretti contro l’Isis sono stati timidi e limitati nel tempo, un atteggiamento ambiguo se andiamo a vedere i precedenti, come in Libia e Iraq, dove per molto meno Obama non ebbe nessuna esitazione nel trasformarsi nel supereroe “BombObama”.

L’Isis fa comodo all’occidente, ormai è un fatto innegabile, altrimenti non esisterebbe più da un pezzo. L’instabilità aiuta infatti le multinazionali del petrolio ad accaparrarsi i pozzi più importanti attraverso mazzette e accordi sottobanco con i miliziani. Ecco perché Cameron non tollera più la presenza di Assad.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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