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Grazie agli USA siamo invischiati nella strategia della tensione contro la Russia

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#Noguerra #NoNato

Vi sono un paio di informazioni di politica estera molto rilevante, ma bypassate dai mass media.

Quando gli Stati Uniti si mettono in testa un piano di politica estera, ancorché dissennato, è per interessi economici, questo è assodato. Imporre la democrazia in territori soggetti a regimi con ampio consenso popolare nel Maghreb e in Medio Oriente ha dato vita a Isis e imposto la polveriera che conosciamo vicino alle nostre coste. 

Concentriamoci oggi sulle varie esercitazioni militari dell’Alleanza Atlantica, che ci riguarda ed è ancora guidata saldamente dagli USA: le esercitazioni della Nato sono allarmanti. Dopo il Noble Jump (nobile balzo) di esercitazioni in quel della Polonia, con partecipazione di Germania ed Italia, ecco che l’escalation di tensione con la Russia non accenna a fermarsi, e noi, pavidi burattini, siamo schierati con chi ha ancora oggi diverse basi sul nostro territorio nazionale.

La seconda esercitazione militare che fa storcere il naso alla Russia si è avuta recentemente al largo delle coste scozzesi, ed è definita Joint warrior. La stessa Nato ha comunicato che si è trattato della sua più grande esercitazione navale. 
Come spiega l’antidiplomatico.it vi partecipano dall’11 al 24 aprile 50 navi da guerra (tra cui un gruppo italiano) e 70 cacciabombardiere (che, bisogna sempre ricordarla, hanno duplice capacità anche nucleare). Il tutto serve a preparare la madre di tutte le esercitazioni per la cosiddetta “Trident Juncture 2015” (TRJE15) – la maggiore esercitazione dalla caduta del Muro di Berlino ad oggi che si tierrà in Italia dal 28 settembre al 9 novembre ed in cui parteciperanno tutte le forze della Nato.
mbre ed in cui parteciperanno tutte le forze della Nato.“Verranno ad esercitarci alla guerra qui in Italia”.

In questo stato delle cose, prosegue Dinucci, il problema è agire su un’opinione pubblica che ha subito un continuo martellamento delle armi di distrazione di massa. “Prima di militarizzare i territori bisogna pensare a militarizzare le menti. Se un’opinione pubblica accetta tutto, montata dal dramma del Mediterraneo, si accetterà anche l’assurdo mandare di mandare nuovi militari in questa fase storica”, ha spiegato Dinucci.
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Di Redazione Elzeviro.eu

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