Home / Affari di Palazzo / Esteri / Tsipras che combini con Juncker?

Tsipras che combini con Juncker?

Condividi quest'articolo su -->

Vediamo con stupore le foto che ritraggono l’ “ex” combattente Alexis Tsipras in atteggiamento molto amichevole con Jean Claude Juncker (i due si abbracciano come vecchi amici), presidente della Commissione europea. Colui che aveva promesso di fornire elettricità gratuita alle 300.000 famiglie povere della Grecia lo ammiriamo ora adeguarsi mestamente a ciò che Juncker dice. La commissione europea, organo non eletto da alcun cittadino europeo, è la legge di tutta l’Unione, più forte di qualsiasi costituzione degli stati nazionali e così minaccia il figliol prodigo greco di tornare verso i lidi dell’austerità.

Dallo scorso gennaio Tsipras ha subito un attacco mediatico su scala mondiale, emblematico è l’esempio di Der Spiegel che dedicò al premier greco una copertina dal titolo “Der Geisterfahrer“, che indica colui che prende l’autostrada in contromano finché non viene fermato dalla polizia. Der Spiegel ha così ucciso mediaticamente il leader greco che già lo scorso 20 febbraio ha dovuto trovare un compromesso con l’Unione europea firmando per una diluizione del pagamento dei prestiti su quattro mesi (invece che sei, come da richiesta di Tsipras).

Un’altra “condanna a morte” è arrivata dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble che ha tuonato: “Dal momento che la responsabilità di decidere è solo della Grecia e non sappiamo cosa pensa di fare chi è al governo, non possiamo escluderlo (il Grexit)”, e ancora, “Atene la smetta di cercare capri espiatori!“, che suona tanto come una vera e propria minaccia a Tsipras di fare un bel dietrofront rispetto alle sue ambiziose aspirazioni.

La Grecia è ora in una situazione tragica, non solo perché il tasso di mortalità infantile è salito del 43% nel 2014 (Monti aveva detto che  la Grecia “è il miracolo dell’euro”, giudicate voi), ma anche perché Atene non è stata inclusa nel programma di acquisto di bond sovrani da parte della Bce.

I titoli greci sono ritenuti “non investment grade“, come dice Wall Street Italia, e pertanto non sono graditi agli investitori che non credono nella restituzione dei soldi da parte del governo ellenico. Tsipras oggi dovrà pagare 350 milioni di euro al Fmi e la prossima settimana il doppio della cifra, come da accordi. Dove troverà i soldi il nuovo governo greco se la Bce non compra i titoli di Stato? Quest’azione di Mario Draghi che chiude i rubinetti a Tsipras è una dimostrazione di forza per far capire al leader greco che da questa voragine di austerità non se ne può uscire (almeno secondo gli strumenti attuati da Tsipras).

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Riflessioni sul neoimperialismo americano nel mondo

Mentre il mondo si interroga sulle azioni della Russia in Ucraina, noi andiamo controcorrente e …