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Dum Europae consulitur Iraq expugnatur

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Mentre i governi europei sono alle prese con le…ferie estive, in Iraq si continua a morire sotto i colpi dello stato islamico dell’Isis e, se la situazione continuerà ancora in questi termini, presto potrebbe essere decretata la fine dello stesso stato dell’Iraq. Ieri nelle strade di Baghdad ci sono stati due attentati con altrettante autobombe che hanno causato la morte di dieci civili e almeno una trentina di feriti. Nel resto di quello che un tempo si chiamava Iraq, si hanno notizie di eccidi di massa e stupri contro le popolazioni inermi colpevoli solo di non essersi convertite all’Islamismo.

 

E’ stato scoperto che nella base aerea di Spiker nel mese di giugno gli Jihadisti avrebbero trucidato centinaia di militari e di cadetti dell’Aeronautica Irachena che erano stati fatti prigionieri e questo in dispregio di tutte le leggi e le convenzioni vigenti. L’Iraq intero si sta trasformando in un enorme calderone che sta per esplodere con una violenza inimmaginabile e dagli effetti devastanti incontrollabili. Il Ministro degli Esteri francese Fabius ha cercato di scuotere l’attendismo e il torpore europeo chiedendo urgentemente la convocazione di un vertice dei ministri degli esteri dell’Ue per discutere e prendere una decisione su quanto sta accadendo in Iraq. Bacchettando, giustamente e senza mezzi termini, i governi dell’Europa, lo stesso ministro ha detto che, mentre nel vecchio continente è periodo di vacanze, in Iraq la gente muore, anzi…(sono le stesse parole di Fabius) crepa e quindi bisogna porre fine a quelle stesse ferie.

 

Una bella stilettata, non c’è che dire, che fotografa perfettamente lo stato di indifferenza e di accidiosa attesa che si sta verificando nella tanto sbandierata Unione Europea. In questa prossima riunione, si spera, dovrebbe anche essere presa la decisione non più rinviabile di fornire armi ai Curdi che si trovano nella ridotta dell’Iraq settentrionale, in modo che possano in qualche modo resistere alla marea montante jihadista. I fanatici sudditi del Califfo del terrore stanno dilagando nel paese accanendosi in modo speciale contro Cristiani e Yazidi costretti a fuggire come cani braccati nel deserto per non essere passati a fil di spada dalle orde al soldo di Al Bagdadi. L’inviato di guerra italiano in Iraq Flavio Biloslavo ha invitato l’Italia ad usare la sua base negli Emirati Arabi per formare un ponte aereo per portare in salvo i Cristiani che cercano disperatamente di sfuggire alla ferocia dei loro aguzzini.

 

Quello che fa veramente male è vedere, anche da parte dei Cristiani d’Occidente, una sorta di totale menefreghismo e colpevole pigrizia. Soprattutto in Italia, dove si è pronti a scendere in piazza per molto meno, nessuno ha finora alzato un dito o…un microfono per dire qualcosa sulla strage degli innocenti che sta avvenendo sotto gli occhi della Comunità Internazionale. Evidentemente i cattolici italiani, da tempo intorpiditi dalle sirene del “buonismo e dell’ipocrisia” di stampo “sinistrese” hanno di meglio da fare che non muoversi in favore dei fratelli che continuano ad abbracciare, a loro rischio e pericolo, la stessa fede.

 

D’altronde se è vero che gli Usa, come al solito, non dimostrano grandi fantasie politico belliche e si stanno affidando alla soluzione semplicistica dei bombardamenti aerei, è altrettanto vero che l’Europa non sta dando ad Obama alcun tipo di aiuto avendo lasciato il capo della Casa Bianca a prendere le sue decisioni praticamente da solo. Si sta ripetendo quanto successe più di duemila anni fa quando gli ambasciatori di Sagunto, assediata dalle truppe di Annibale, andarono inutilmente a Roma per chiederne l’immediato intervento militare. Dopo otto mesi di discussioni e di tergiversamenti da parte del senato capitolino alla fine la città ispanica dovette capitolare e fu rasa al suolo dai Cartaginesi. Corsi e ricorsi storici che ci fanno capire quanto la storia e…gli errori umani, che di questa ne sono l’immancabile corollario, continuino a ripetersi in modo stucchevole. Mentre gli Jihadisti dichiarano con tracotanza che si fermeranno solo quando la bandiera dell’Islam sventolerà sul pennone della Casa Bianca e su quello di San Pietro, in Occidente ci danniamo l’anima per far contenta, bontà sua, la Merkel, o per accogliere gli stessi profughi islamici, ma nessuno alza un dito che sia uno per coloro che hanno abbracciato la nostra stessa fede…mala tempora currunt.

 

 

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Di Roberto Crudelini

Nato nel 1957. Laureato in Giurisprudenza, ha collaborato con Radio Blu Sat 2000 come autore e sceneggiatore dei Giornali Radio Storici, ha pubblicato "Figli di una lupa minore" con Rubettino, "Veni, vidi, vici" e "Buona notte ai senatori" con Europa Edizioni e "Dai fasti dell' impero all'impero nefasto" con CET: Casa Editrice Torinese. Collabora con Elzeviro.eu fin dalla sua fondazione, nel 2011.

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