EBOLA

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Prende il nome di un fiume e come un fiume si propaga.

Parliamo del virus Ebola, forse la peggiore epidemia che le organizzazioni sanitarie si trovano ad affrontare da 40 anni a questa parte.

Una storia senza precedenti. Questo il termine utilizzato dagli esperti per descrivere l’epidemia di Ebola che sta riguardando tre Paesi dell’Africa occidentale; Sierra Leone, Guinea e Liberia. La malattia da virus Ebola è una febbre emorragica grave e spesso mortale.

Ora che le frontiere della Liberia sono state chiuse, non ci resta che sperare nelle azioni di contenimento alla diffusione del virus.

Ma in un sistema fatto di voli aerei e di grandi masse di persone che si spostano, è difficile contenere il contagio.

L’Organizzazione mondiale della sanità Oms, conta ad oggi 888 infetti, tra i quali 539 decessi, con una percentuale di mortalità pari a circa il 60 %.

Anche se pare assai difficile che il virus possa arrivare in Europa, c‘è tensione negli operatori sanitari soprattutto in Italia del sud. Nei giorni scorsi, con l’intensificarsi degli sbarchi di migranti sulle nostre coste siciliane, si è diffuso il timore di un possibile veicolo d’infezione per Ebola in Italia. Nessun caso è stato però registrato. Il periodo d’incubazione della malattia in genere non supera i dieci giorni, e vista la durata del viaggio e della traversata cui sono sottoposti i migranti, questo farebbe impedirebbe alle persone contagiate di arrivare sulle coste.

L’epidemia si trasmette attraverso il contatto diretto con fluidi corporei e la diffusione è, in genere, facilitata da usi e abitudini culturali locali.

Con il virus Ebola, il timore di una pandemia è diventata tangibile e il ricordo di certe pellicole apocalittiche, fa veramente paura.

Giuseppe Morello

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Di Redazione Elzeviro.eu

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