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Il governo greco blatera di stabilità mentre Alba Dorata e Tsipras dilagano

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Nemmeno il più truffatore dei cartomanti avrebbe potuto bluffare la previsione sul futuro politico della Grecia. Un paese che lo scorso agosto ha visto il proprio tasso di disoccupazione arrivare al 27,3%, quello giovanile è arrivato addirittura al 54,8%, non poteva rimanere a guardare pomposi tecnocrati imbavagliare e affamare di fiscal compact un intero popolo. C’è chi si allarma e si scandalizza per l’ascesa di Alba Dorata, partito arrivato al 16,5% alle recentissime comunali di Atene (raddoppiando dunque il 7% raggiunto lo scorso 2012), e crea clamore anche la scalata del partito di Alexis Tsipras, arrivato al ballottaggio in ben 4 regioni su 13. Un voto che raccoglie un evidente senso di rabbia e disagio nei confronti di una classe politica inetta, incapace di contrastare lo strapotere dell’alta finanza mondiale e della burocrazia europea, entrambe pronte a mangiarsi una nazione intera.

Nonostante il rigore imposto a suon di disoccupazione, tagli e massacri sociali il tasso di crescita del Pil greco è rimasto negativo (-1,1%), mentre il debito pubblico è ridecollato al 175,1% su Pil. Prove evidenti della fallacia assoluta delle teorie di altezzosi economisti, pronti anche di fronte all’evidenza a sostenere l’austerity per un probabile tornaconto personale. E’ doveroso ricordare ai suddetti scienziati della moneta che “grazie” alle manovre da loro auspicate il popolo greco si è ritrovato un anno fa a dover bruciare la legna per riscaldarsi, dato che lo Stato era stato costretto a tagliare il riscaldamento a causa della crisi.

Eppure il primo ministro Antonis Samaras, leader di Nuova Democrazia (partito filo europeista e pro austerity) continua imperterrito a ribadire: “Ogni voto ha la sua importanza. Certamente di particolare importanza sono le elezioni locali. Ma domenica prossima avremo un’altra battaglia, quella per dimostrare che la Grecia ha compreso l‘importanza della stabilità.” Ci vuole un bel coraggio a parlare di stabilità quando più della metà dei giovani greci si ritrova senza lavoro e senza un futuro dignitoso.

Non fosse per il “sapiente” lavoro di taglia e cuci da parte di servili media questi dati oggettivi arriverebbero diretti alla popolazione, permettendo probabilmente una vittoria schiacciante per i partiti anti sistema. 

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Di Redazione Elzeviro.eu

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