I mIsfatti della Ue, dei burocrati, della Troika che entra a gamba tesa negli stati, ci sembravano tutti noti. Ne mancava uno, che è venuto a galla ieri, al quale ne seguiranno (molto probabilmente) altri. PierCarlo Padoan, ministro renziano dell’economia, ha comunicato in parlamento di aver scritto una lettera ai “padroni” per procrastinare di un anno il pareggio di bilancio, facendo appello alla clausola di eccezionalità.
Berlusconi invece fu costretto ad inserirlo nella costituzione (art 81) nel 2010, e l’anno seguente non potè far altro che dimettersi, in quanto improvvisamente lo spread prese il volo. Secondo Olli Rehn, l’ex cavaliere non aveva rispettato i patti, sforò i parametri di Maastricht e l’Italia entrò nella procedura d’infrazione mettendo in allarme i mercati.
Per Padoan la musica cambia, lo sforamento sarà permesso per pagare una tranche di 13 miliardi alle imprese, dovuti ai debiti delle PA. Renzi dovrà accontentarsi dell’aiutino, il saldo totale (promesso) è impossibile. Svincolarsi da questa cricca “schifosa”, che usa due pesi e due misure, che innalza o affossa gli stati a suo piacimento, è d’obbligo. Sull’argomento è intervenuto pure Caldoro, governatore della Campania (F.I.) , che ha dichiarato in TV che l’Europa mediterranea (Spagna, Italia; Grecia e Portogallo) ha firmato solo accordi, che si possono rinegoziare in base all’andamento dell’economia interna. Questa sudditanza deve cessare a qualunque costo, se non si vuole finire inghiottiti dall’insaziabile ventre europeo. Dell’Europa facciamo parte geograficamente e ci basta. La gente non sa che farsene del gioco delle scatole cinesi. Chiede pane e dignità, non chiacchiere e promesse vane.
di Giuseppe Franchi N.a.a.