Home / Affari di Palazzo / Esteri / In Francia è trionfo per il Fronte Nazionale di Marine Le Pen

In Francia è trionfo per il Fronte Nazionale di Marine Le Pen

Condividi quest'articolo su -->

Era evidente che il successo greco, fatto di luci e ombre, per Alba Dorata non fosse un ago nel pagliaio europeo. Lo scontento che scuote i popoli non ancora sonnolenti del Vecchio Continente è alto, ben più alto del livello del debito pubblico cui ora dovranno far fronte gli Stati per rientrare nel sanguinoso Fiscal Compact.

Così, in maniera sempre più compatta, un sentimento di indipendeza e libertà rispetto al potere dei tecnocrati europei si sta espandendo attraverso tutto il continente, toccando punte impensabili come quelle del Movimento Cinque Stelle di Grillo e ancor di più del Fronte Nazionale di Marine Le Pen.

Nelle amministrative di questo fine settimana infatti il partito di “estrema destra” francese ha dilagato nel sud di Francia, conquistando città prima impensabili e andando a prendersi anche un inatteso secondo posto nella multietnica Marsiglia, dove ha trionfato il candidato dell’Ump. Ora il Fronte Nazionale è additato addirittura come papabile primo partito per le prossime elezioni europee, per le quali ha già attirato mire di alleanza dal territorio italico.

La Lega Nord è infatti pronta a correre insieme al partito della Le Pen a Bruxelles per creare un fronte in difesa dei diritti dei popoli oppressi dalla bancocrazia euro-atlantica. Non è da sottovalutare il dato dell’astensionismo delle elezioni francesi, che ha toccato il 38,5%, segno di un’evidente disaffezione dei cittadini francesi verso la classe politica. Dato che va al pari con quello italiano delle scorse elezioni politiche 2013, intorno al 25%.

Se sommiamo gli astenuti con i voti confluiti nell'”estrema destra” francese e nei Cinque Stelle italiani possiamo notare come quasi metà della popolazione nazionale, italiana e francese, nutra un sentimento di insoddisfazione nei confronti del sistema politico attuale.

Il problema ora passa nelle mani dei tecnocrati della reggia di Bruxelles, gli unici che hanno il potere di ascoltare le istanze di popoli evidentemente stufi di questo sistema basato sulla socializzazione dei rischi bancari e sulla privatizzazione dei profitti collettivi.

I sentimenti di rivalsa nazionale per ora si stanno avvalendo dei canali legali della politica, ma non è da scartare l’ipotesi di prese di posizione ben più drastiche nel caso in cui non venga data un sterzata all’austerity ed i popoli europei non vengano fatti finalmente respirare senza l’aiuto di macchinari terapeutici.

Condividi quest'articolo su -->

Di Redazione Elzeviro.eu

--> Redazione

Cerca ancora

Riflessioni sul neoimperialismo americano nel mondo

Mentre il mondo si interroga sulle azioni della Russia in Ucraina, noi andiamo controcorrente e …