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Bandiere rosse e Che Guevara in difesa del “diritto all’aborto”

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Nella giornata di ieri si è svolta a Bruxelles una manifestazione “preliminare” a favore del diritto all’aborto, anticipando così le prossime rimostranze che si terrano il 1 febbraio nei principali paesi europei, tra cui l’Italia.
La contestazione prende spunto da una proposta di legge spagnola di limitare il diritto all’aborto nei casi in cui una donna abbia subito una violenza sessuale o corra una grave rischio psichico o fisico. Così sul carrozzone dei manifestanti sono saliti i partiti socialisti spagnoli, i sindacalisti belgi e qualche “Verde“, tutti in direzione del Parlamento europeo di Bruxelles.

Il tema è evidentemente ancora scottante e per certi versi controverso e le cosiddette battaglie del femminismo targato anni ’70 non sono servite per sciogliere un dubbio etico di non poco conto. D’altro canto quando c’è in ballo la vita umana (sia quella del nascituro, sia quella della madre) sarebbe fuorviante tagliar corta la questione in nome di imprecisate battaglie politiche ormai demodé; la questione è troppo delicata per non essere ponderata ed eventualmente ripensata.

L’idea del governo spagnolo di porre dei paletti al diritto all’aborto non è di per sé così aberrante come i manifestanti rossopinti vogliono far credere, perché su una tale controversa materia è conveniente possedere una legislazione tendente all’esclusione più che alla generalizzazione. Andando così ad escludere dai casi “non aventi diritto” tutte quelle situazioni, come appunto lo stupro, che andrebbero a ledere la vita della madre. Certo diventerebbe poi argomento di dibattito politico l’inserimento di altri casi, quali la gravidanza non prevista e la “volontà nascosta” di una delle due parti,  ma ciò non farebbe che portare avanti la materia legislativa in quella che è a tutti gli effetti una strada più che impervia. In questa vicenda le donne impegnate politicamente saranno chiamate ad un grande sforzo per valutare la situazione non più dall’ottica ideologica, bensì attraverso una dimensione più umana.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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