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Mistificazioni mediatiche: lapidazione a donne stuprate in Afghanistan?

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Sul giornale on line voxnews.info è apparso oggi un titolo che lascerebbe pochi soggetti indifferenti “Afghanistan: torna la lapidazione delle donne stuprate”.

Un titolo forte e ricercato cui fa seguito un articolo molto sbrigativo in cui viene raccontata l’imminente applicazione di una vecchia legge “talebana” che prevedeva 100 frustate per adulteri non sposati e lapidazione per le donne adultere sposate.

Ora il fatto contestato dal giornale apertamente schierato contro il mondo arabo e musulmano sarebbe che in Afghanistan anche le donne vittime di stupro sarebbero soggette alla pena sopra descritta, dando così la prova definitiva dell’innata cattiveria dei talebani e della loro inferiorità culturale.

E’ doverosa una breve premessa per poter smentire in maniera efficace quanto affermato su voxnews: il Mullah Omar, capo supremo del movimento talebano, comincia la sua “carriera” liberando due ragazzi che erano stati rapiti e stuprati da una banda di “signori della guerra” (quelli che ora sono sovvenzionati dalle tasche occidentali) e impiccando sulla pubblica piazza gli esecutori del misfatto.

Date le premesse non sembrerebbe dunque che un’azione turpe come lo stupro possa essere in qualche modo subordinata all’adulterio dal movimento talebano. In ogni caso voxnews effettua un altro errore nel descrivere la tipologia di pena cui devono essere sottoposti gli adulteri sposati; il giornale infatti, forse con l’intento di far credere che siano solo le donne a pagare, parla esclusivamente di lapidazione. Tuttavia secondo la shar’ia imposta dal regime talebano anche gli uomini debbono pagare con la vita il reato d’adulterio (in questo caso trattasi di fustigazione).

Ad ogni modo se una donna afghana sposata viene stuprata è molto più probabile che possa scattare una vendetta privata da parte del marito nei confronti dello stupratore, piuttosto che una punizione della donna per un crimine che invece ha subito. Certo sono episodi che possono creare paradossi, come la negazione del crimine da parte dello stupratore, ma questo avviene anche nel sistema giuridico occidentale d’altronde. Voxnews dunque pone, volontariamente o meno, su un piano d’applicazione generale quello che invece potrebbe essere un singolo caso particolare.

Non vi è dubbio che la shar’ia sia una legge dura e incomprensibile per noi figli della Rivoluzione francese e dell’illuminismo, tuttavia dato che il movimento talebano ha avuto l’appoggio del popolo afghano per arrivare al potere (dopo l’invasione bolscevica e dopo anni di banditismo, anarchia e guerra civile) bisogna accettarne la volontà.

E’ assurdo poi lanciar veleno contro una cultura considerata grossolanamente rozza e retrograda quando nelle nostre strade, nei nostri parchi e nelle piazze avvengono stupri e violenze sulle donne il più delle volte nell’omertoso silenzio dei passanti. Prima di sentirci pronti a recitare, pure superficialmente, il ruolo dei censori internazionali guardiamo in casa nostra, che di difetti da eliminare ne abbiamo da vendere.

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Di Redazione Elzeviro.eu

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