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I soldi viaggiano decisi verso l’Asia

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Londra e New York sono i due principali centri finanziari dell’Occidente, ma ormai non più del pianeta. La vera forza monetaria s’è spostata in Oriente, Basti citare Shanghai, Hong Kong, Kuala Lumpur e soprattutto Singapore: la città stato che si è ritagliata il ruolo di polo di attrazione di capitali che prima aveva la Svizzera. La piccola Svizzera riceveva liquidità da tutto il mondo, ora questo stato ancor più piccolo ne ha assunto la piena eredità, nel rispetto del ferreo segreto bancario che invece nella Confederazione elvetica è in piena crisi.

Con oltre 45 milioni di abitanti, Shanghai è vista come capitale economica della Cina, un vero colosso mondiale, ma la forza economica derivante dall’eredità bancaria elvetica appartiene a Singapore, la città-stato che è il quarto principale centro finanziario del mondo ed è una delle principali città mondiali, con un importante ruolo nel commercio internazionale. Le riviste finanziarie la classificano al 4° posto nel mondo come centro finanziario, ma per la verità è il primo in ordine all’accoglimento di capitali, svolgendo in ciò la funzione di riservatezza che per tanto tempo è stata svolta dalla Svizzera.

Hong Kong, che significa porto profumato, città cinese con 7 milioni di abitanti, ex colonia inglese e dotata di ampia autonomia. Anche HK è uno dei centri finanziari internazionali più importanti del mondo e come gli altri vanta una grande economia capitalistica con regime comunista, basata sul terziario, caratterizzata da una bassa imposizione fiscale e dal libero scambio.

Quindi, se Shangai e Hong Kong sono le casseforti della Cina, Singapore lo è del mondo. Una città-stato con i suoi 5 milioni di abitanti. E’ uno stato insulare costituito da 63 isole. Il suo nome deriva dal Sanscrito, infatti, Singapura, significa letteralmente “città del leone”. Singapore è il terzo paese, dopo Iran e Arabia Saudita, a legalizzare la vendita degli organi umani. Chi cede un organo avrà diritto ad un rimborso per le cure sanitarie, per i mancati guadagni e per le cure psicologiche.Nonostante le modeste dimensioni del paese, Singapore ha uno dei più avanzati sistemi di difesa del sud-est asiatico. Là è impensabile un’invasione come quella che sta subendo l’Italia. Le forze di polizia sono rigorose: là contano con adeguata severità, non hanno le ali tarpate dai politicanti.

Il diritto di Singapore si rifà a quello inglese, sebbene con sostanziali differenze. La pena di morte è in vigore. In un sondaggio del 2008 dirigenti aziendali internazionali ritennero che Singapore, assieme a Hong Kong avesse il miglior sistema legislativo dell’Asia.Nell’ambito della crisi economica del 2007-2009, legata ai mutui subprime e ai suoi derivati, il Fondo Sovrano di Singapore ha stanziato fondi per più di 35 miliardi di dollari americani per il processo di ricapitalizzazione in seguito ai write down dei maggiori intermediari finanziari mondiali.

A seguito dell’ammorbidimento elvetico sul segreto bancario, il New York Times, nelle pagine economiche, ha parlato di “ondate di assunzioni” nelle banche private asiatiche per “intercettare il business in fuga dalla Repubblica Elvetica”. Naturalmente si parla dei grandi capitali, quelli che non conoscono frontiere e nemmeno distanze. Quanti sono i dipendenti di banche svizzere e londinesi che sono stati assunti a Singapore ?

Addio monti elvetici, addio alle passeggiate rinfrancanti sul lungolago di Lugano, Ginevra o Zurigo. I super ricchi abbandonano la Svizzera. Troppo rumore, troppi CD finiti nelle mani sbagliate, troppi bancari annoiati, pronti a trafugare nomi e cognomi di correntisti a sei zeri in cambio di un pensionamento anticipato ai Caraibi. Meglio la discrezione asiatica, i conti blindati che riposano nelle banche di Singapore e Hong Kong.

Sia chiaro, non è una novità: i soldi in Asia ci sono sempre andati. Ma adesso i numeri sono impressionanti. A riportarli è il New York Times che, nelle pagine economiche, parla appunto di “ondate di assunzioni” nelle banche private asiatiche per “intercettare il business in fuga dalla Svizzera”. In realtà di vera e propria fuga non si tratta, perché molte delle banche che si stanno sviluppando nelle oasi fiscali dell?estremo oriente beneficiano di una imitazione tutta elvetica.E non dimentichiamo Kuala Lumpur in Malesia, anch’essa sede finanziaria di spaventosa dimensione.Per quanto sopra è di tutta evidenza che la nostra Milano è rimasta poca cosa, distrutta da politicastri incapaci, da un’industria inefficiente e fortemente attratta sempre dalla assistenza di Stato

G Rossi Valdisole

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Di Redazione Elzeviro.eu

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