Anno 1936. F. Scott Fitzgerald ha problemi di alcolismo e Zelda Fitzgerald è ricoverata per problemi psichiatrici.
La Grande Depressione del ’29 ha tagliato la gola all’Età del jazz e i ruggenti anni ’20 sono tramontati.
Il grande Gatsby aveva avuto molto successo, ma i successivi romanzi non incontrano il favore del pubblico, come Tenera è la notte.
A ciò si aggiunge lo stato depressivo che porta Fitzgerald a redigere i tre articoli per l’Esquire nei quali racconta il proprio malessere.
In quel periodo conosce Miss Dorothy Richardson, un’infermiera che si occuperà di lui tentando di farlo rimanere sobrio. Ed è proprio a Miss Richardson che Fitzgerald detta una lista di letture secondo lui «essenziali».
Ecco la lista:
Nostra sorella Carrie, di Theodore Dreiser
La vita di Gesù, di Ernest Renan
Casa di bambole, di Henrik Ibsen
Winesburg, Ohio, di Sherwood Anderson
The Old Wives? Tale, di Arnold Bennett
Il falco maltese, di Dashiel Hammett
Il rosso e il nero, di Stendahl
I racconti, di Guy De Maupassant
An Outline of Abnormal Psychology, a cura di Gardner Murphy
I racconti, di Anton Cechov
The Best American Humorous Short Stories, a cura di Alexander Jessup
Vittoria, di Joseph Conrad
La rivolta degli angeli, di Anatole France
Le opere teatrali di Oscar Wilde
Santuario, di William Faulkner
All?ombra delle fanciulle in fiore, di Marcel Proust
I Guermantes, di Marcel Proust
La strada di Swann, di Marcel Proust
Vento del sud, di Norman Douglas
The Garden Party, di Katherine Mansfield (è un racconto incluso in tutte le raccolte, anche nelle varie edizioni italiane)
Guerra e pace, di Lev Tolstoj
John Keats e Percy Bysshe Shelley: tutte le opere poetiche.