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Oltre alle agenzie di rating adesso anche la CNN attacca l’Italia

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Certo eravamo ben consci che fosse prerogativa statunitense intromettersi in maniera più o meno violenta negli affari interni di uno stato.

Intromissioni che, dalla Prima Guerra Mondiale ad oggi, sono state effettuate con la subdola intenzione di portare avanti i propri avidi e scaltri interessi. Nei due conflitti mondiali le truppe americane invasero il “sacro” suolo europeo per una ragione prettamente economica: non dovevano permettere che la nazione principale acquirente delle loro armi, Gran Bretagna, potesse perdere la guerra e così non completare il pagamento di tali transazioni.

Oggi le implicazioni sono più sottili e meno visibili, tuttavia gli attacchi diretti contro il nostro Paese tramite l’utilizzo dei media potrebbero avere uno scopo ben preciso: destituire governi democraticamente eletti e mantenere l’impasse istituzionale del Paese. L’offensiva è arrivata da Erin Brunette, conduttrice di Outfront programma molto seguito della CNN (emittente televisiva americana gestita dalla società Time Warner che ha in mano il monopolio mediatico americano e non solo): “L’uomo che ha guidato l’Italia per la maggior parte dell’ultimo decennio, era forse troppo occupato con i suoi Bunga-Bunga party per accorgersi degli scioperi e trovare una soluzione, anche perché non sembra che le sue prostitute scioperassero“.

Tali esternazioni ci lasciano basiti soprattutto per la vuotezza dei contenuti, inoltre cosa può saperne di scioperi una persona che vive in un Paese in cui un tale elementare diritto di un lavoratore non è nemmeno tutelato? La cosa che fa inorridire è che, durante il programma Radio 24, Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del Consiglio Direttivo della Bce, ha effettuato una performance di assoluta ruffianeria e, bypassateci il termine, “leccaculismo” nei confronti della dipendente della CNN: “La CNN ha ragione e per questo l’Italia è il fanalino di coda degli investimenti internazionali.

Ci meravigliano delle parole di un personaggio che dovrebbe essere espertissimo di fenomeni economici, vantando oltretutto una cattedra ad Harvard, ma che invece cade nel più bieco interesse politico e personale, visti anche i precedenti attriti con il governo Berlusconi durante il suo mandato all’interno della Bce. Non vi è connessione alcuna tra i Bunga-Bunga di Berlusconi e i reiterati scioperi nel Belpaese, così come non vi è connessione tra questi ultimi e la congiuntura finanziaria negativa, che è stata invece innescata dalle becere politiche neoliberiste perpetrate dagli spavaldi finanzieri e banchieri della patria della CNN.

E’ inutile continuare a lanciar m…a sul nostro Paese come se fosse la palla al piede dell’economia mondiale, guardiamoci intorno! Nell’Ue non vi è crescita, anche il tasso di variazione del Pil della Germania si è stabilizzato sullo 0%, e oltreoceano la situazione non è tanto più rosea. L’economia mondiale vede una piena prevaricazione dell’economia cinese rispetto a quella statunitense in netto calo, testimoniata dalla spropositata quantità di debito pubblico americano detenuta da Pechino. Senza contare l’appeal perso da Washington in questi ultimi anni di reiterati fallimenti militari a livello internazionale (Afghanistan e Iraq in primis). Non c’è nessun fanalino di coda dunque, vi è invece uno spostamento del peso economico verso oriente dovuto ad una dissennata gestione della supremazia da parte degli stessi Stati Uniti. Si contenga Mrs Brunette!

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Di Redazione Elzeviro.eu

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