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La BCE non può fallire: e ora cosa diranno i sostenitori dell’austerity?

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La Banca Centrale Europea non potrebbe né andare in bancarotta né rimanere senza soldi anche se dovesse subire perdite per quanto riguarda la montagna di obbligazioni da molti miliardi di euro che ha acquistato nell’ambito dei suoi programmi di stimolo.

In qualità di unico emittente dell’euro, l’Eurosistema sarà sempre in grado di generare liquidità aggiuntiva se necessario.
Quindi, per definizione, la BCE non può fallire né rimanere senza soldi».

Lo ha dichiarato la presidente della BCE, Christine Lagarde rispondendo alle domande durante l’audizione all’Europarlamento.

Concetti ovvi per chiunque conosca un minimo il funzionamento di una Banca Centrale.
Ma nei tempi del grande inganno, ripetere l’ovvio può essere un atto rivoluzionario.

Dobbiamo quindi ricordare che i milioni di poveri

di disoccupati, di inattivi, la carenza di posti letto negli ospedali, di medici, di infermieri, il crollo dei ponti per la mancata manutenzione da parte dei privati ai quali è stato svenduto un monopolio naturale, i tetti delle scuole che cadono a pezzi, sono tutte, esclusivamente scelte politiche.
Quando ci dicono che mancano i soldi, semplicemente mentono.

Una Banca Centrale sotto il controllo del Tesoro può fare tecnicamente qualsiasi cosa: può essere un prestatore di ultima istanza per tenere sotto controllo i tassi di interesse sui Titoli di Stato di un Paese. Può accettare una perpetuità, cioè un titolo di Stato irredimibile e a tasso zero. Può cancellare i titoli di Stato che ha in pancia. Può accreditare la valuta emessa direttamente sul conto della tesoreria di Stato senza richiedere a fronte di tale accredito l’emissione di altro debito.

Si tratta esclusivamente di volontà politica.

Ricordiamo sempre che l’Italia, a differenza di altri Paesi come la Germania, non ha mai fatto default sul proprio debito. Che ha pagato dal divorzio tra Banca d’Italia e Tesoro più di 3.000 miliardi di interessi passivi.

Il problema non è la mancanza di soldi, ma la cessione della sovranità, non solo monetaria, ma anche politica e fiscale, attraverso il vincolo esterno.
A farlo è stata la peggior classe politica della storia d’Italia. Quella degli ultimi 40 anni.

 

di Gilberto Trombetta

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