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Confindustria propone la sospensione dello stipendio ai non vaccinati

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 10-02-2021 Roma Politica Camera dei Deputati - Consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi Nella foto Francesca Mariotti, Carlo Bonomi (Confindustria) 10-02-2021 Rome (Italy) Chamber of Deputies - Consultations of the Prime Minister designate Mario Draghi In the pic Francesca Mariotti, Carlo Bonomi

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Confindustria propone di sospendere lo stipendio ai lavoratori che rifiutano il vaccino anti-covid. Una vicenda che, per quanto assurdo possa sembrare, mi ricorda una storiella calcistica di vent’anni fa.

di Antonio Di Siena

Era l’aprile del 2001 e la Roma si giocava a Firenze un pezzo importante del suo terzo, storico scudetto. Temendo problemi di ordine pubblico, e per scoraggiare la più che scontata invasione di tifosi romanisti, la Prefettura dispose il rinvio della partita posticipandola dalla domenica al lunedì.

Ciononostante al “Franchi” si presentarono almeno cinquemila tifosi ospiti che, con la consueta goliardia che solo il pallone riesce a regalare, esposero uno storico striscione: “Semo tutti parrucchieri”. Gioco, partita, incontro. In primis sugli spalti.

Ma che c’entra questo aneddoto con la fascistissima proposta degli industriali italiani?

Semplice.

Al netto dell’opportunità di ricordare quanto possano essere felici alcuni grandi imprenditori a lasciare col culo per terra qualche dipendente troppo rompicoglioni, oppure nello sperticarsi a inventare l’ennesima proposta “progressista” per deflazionare il mercato del lavoro – cosa assolutamente superflua – c’è un aspetto che forse sfugge.

Solo un popolo che ha ormai irrimediabilmente introiettato i dettami più beceri del liberismo può applaudire a un provvedimento di questo tipo. Perché presuppone che il lavoratore altro non sia che proprietà del suo datore di lavoro.

Manovalanza alla mercé del padrone cui offrire corvées e servigi di ogni tipo, in mancanza si becca un calcio in culo. Untermensch da ricattare a proprio piacimento per la sola ragione che sussiste un gigantesco squilibrio patrimoniale fra le parti. Una è ricca e dispone di tutta la forza lavoro sottopagabile che desidera.

L’altra è povera e ha dannatamente bisogno di lavorare, soprattutto di questi tempi in cui l’occupazione è una specie di oasi nel deserto.

Ma, vedete, fra i 17 milioni di non vaccinati

cui Repubblica vuol dare “la caccia” non è che sono tutti lavoratori subordinati. Fra di loro c’è anche qualche milione di lavoratori autonomi (liberi professionisti, piccoli imprenditori, artigiani) che, seguitando con la modernissima logica del ‘si salvi chi può’, potrebbe rispondere alle indegne vessazioni di Confindustria, con un bello striscione da curva: “Semo tutte partite IVA”.

In quel caso che si fa?
Per fame, forse, questa gente non potete prenderla. Quantomeno non tutta. Al massimo potete rendere loro la vita impossibile vietandogli totalmente la socialità. Oppure potete sbatterli in galera o, perché no, spararli direttamente alla schiena.

Tanto è ormai fin troppo chiaro che la vostra idea di società progressista, inclusiva e democratica assomiglia sempre più al più barbaro dei dispotismi.

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