Ecco chi sono i due francesi che ha nominato il senatore Bagnai durante il suo intervento in occasione dell’informativa del premier Giuseppe Conte sul Mes.
di Maurizio Blondet
Shahin Vallée, prima di essere fra i consiglieri di Macron, è stato Consigliere economico del Presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Dal 2015 ha abbandonato Macron, ed è assunto, come macroeconomista, nel Gruppo Finanziario Soros. Quindi non sospettabile di anti-europeismo o leghismo. Ha scritto:
“La riforma del trattato ESM nella sua forma attuale non vale la carta su cui è scritta. L’Eurogruppo (4 dicembre) dovrebbe rinviare l’accordo e definire (con la nuova commissione) un più ampio, più equilibrato e più ambizioso […] ”
Perchè fra l’altro
“la linea di credito in caso di crisi è accessibile solo a paesi che adempiono a criteri molto stretti ex ante, al punto da escludere oggi Francia, Italia, Spagna e persino la Finlandia” dal preteso soccorso MES
[…] Dunque l’Italia ha ragione ad obiettare, ma è tardi e concentra la sua critica su due elementi secondari , (Italy is therefore right to object, but it is late and focuses its criticism on two secondary elements: the introduction of single limb CACs, (ii) the expansion of the role of the ESM in PSI agreed in the Dec 2018 EUCO, which together would make debt restructuring more likely)
Dopo aver elencato i cambiamenti che il MES dovrebbe avere per poter fare quello che asserisce di fare, spiegazioni molto tecniche, Shahin Vallé conclude:
Senza questi elementi
la riforma MES non è un progresso è un regresso. L’Europa è fatta di questi piccoli, graduali passi: ma devono essere passi nella giusta direzione. A volte è preferibile tornare al tavolo di disegno a rifare il progetto invece di essere intrappolati in un progresso finto”.
In un successivo tweet, rispondendo al giornalista Jean Quatremer, il corrispondente da Bruxelles di Libé, che gli rimprovera di aver scritto in inglese, risponde:
“Avete ragione, devo scrivere in francese perché il senso del mio messaggio è che c’è qualcosa di vigliacco nel sostenere pubblicamente un accordo sperando segretamente che siano gli italiani a bloccarlo”.
Quanto a Jean Pisani-Ferry, che è stato commissaire général de France Stratégie, il commissariato generale alla strategia dal 2013 al 2017 la sua opposizione al MES è di lunga data. Ne ha parlato il Sole 24 ore in questo articolo.
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