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Commenti beceri su carabiniere e migranti morti: il disegno perfetto del Potere

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L’omicidio del vice brigadiere insieme alla morte di 150 migranti al largo delle coste libiche hanno scatenato reazioni beluine da parte di alcuni utenti dei social network.

Si tratta invero di due episodi di cronaca emotivamente pesanti. Da una parte abbiamo un giovane vice brigadiere, da poco sposato, che nell’esercizio delle sue funzioni è stato barbaramente assassinato da un delinquente americano, che tentava di difendere il malloppo (circa 100 euro) rubato poco prima.

Lo Stato e la sua famiglia

perdono così un loro fedele servitore, ucciso a causa della crudeltà gratuita di una persona che, confidando in una magistratura non influenzata da qualsivoglia ideologia, speriamo finisca i suoi giorni dietro le sbarre.

Succede però che tra le tante parole di cordoglio ricevute, ci sia anche qualche voce fuori dal coro, che, come gli avvoltoi, decide di brindare sulle carcasse:

“Ma se l’uomo che ha accoltellato il carabiniere questa notte si fosse solo difeso? L’aggressività e la prepotenza delle forze dell’ordine, specialmente verso chi non è italiano o non ha la testa rasata, è palese ovunque”.

 

Questo uno dei commenti scovati in rete in merito all’efferato delitto del vice brigadiere. Difficile commentare una simile dichiarazione. Difficile spiegarsi come una certa ideologia possa obnubilare in tal modo la menta umana da rimuovere completamente l’efferatezza del gesto e le sue drammatiche conseguenze. Ciò che rimane inspiegabile fa più paura, proprio perché fuori dai canoni della ragione convenzionale e quindi sostanzialmente imprevedibile.

Eppure c’è una ragione a tutto e solo analizzando gli episodi, non nei loro singoli aspetti, ma secondo dei risvolti macro, si può finalmente arrivare a proporre una spiegazione più o meno legittima.

Prendiamo ora l’altro episodio di cronaca

ovvero i 150 migranti morti annegati al largo delle coste libiche. Anche in questo caso sono stati infatti scovati in rete beceri commenti: chi festeggiava per l’accaduto e chi diceva che, in fondo, i migranti se l’erano cercata.

Alcuni dei beceri commenti sui migranti annegati

 

Ecco solo unendo con una linea immaginaria questi due punti, carabiniere e migranti, possiamo davvero comprendere il motivo di un simile atteggiamento, che, almeno sulla carta, dovrebbe essere più comune tra avvoltoi e iene, piuttosto che nella specie Homo sapiens.

Possiamo quindi tentare una risposta chiamando in causa due grandi opere letterarie della cultura italiana: Fantozzi e i Promessi Sposi.

Comportamento tipico del ragioniere Ugo Fantozzi

è infatti il servilismo più totale nei confronti dei suoi superiori abbinato ad una cinica crudeltà nei confronti di chi è messo peggio di lui. Nell’opera di Paolo Villaggio, non esiste solidarietà tra i dipendenti della mega ditta. Ognuno coltiva il proprio orticello anche a discapito del vicino di scrivania, cercando con ogni mezzo di entrare nelle grazie del capo onde evitare punizioni future. Il ritratto perfetto dello schiavo che preferisce baciare le proprie catene piuttosto che solidarizzare con i compagni di sventura per cambiare la propria triste esistenza.

Ecco, proprio come Fantozzi, i commentatori della rete festeggiano delle disgrazie altrui, dimenticandosi così, per un attimo, le proprie. Lavoratori precari, cassa integrati e disoccupati festeggiano per la morte dei migranti e di un carabiniere, sfogando così la loro frustrazione quotidiana. Nessuno in piazza a reclamare legittimamente maggiori diritti, ma tutti su internet a sputare odio contro il disgraziato di turno. Tutto questo non è nient’altro che l’apoteosi del Potere.

Il carabiniere

che secondo una certa vulgata rappresenta l’aggressività e la prepotenza del potere, non è altri che il rappresentante di una piccola borghesia, costretta a barcamenarsi con stipendi da fame per arrivare alla fine del mese, rischiando peraltro la vita (come nel caso del vice brigadiere).

Allo stesso tempo i migranti altro non sono che persone ridotte a merci, usate come arma per ridurre il costo del lavoro e per avere libero accesso alle risorse del Paese di provenienza. Si tratta quindi di due gruppi di vittime (oggi vittime due volte) rinchiuse nello stesso recinto dei commentatori. Stessa gabbia, stesse sofferenze, stessi nemici. Eppure il Potere ha compiuto il suo capolavoro: i deboli che si ammazzano tra di loro per accaparrarsi una misera briciola, mentre il Potere continua a cibarsi su una ricca tavola imbandita.

Ed è qui che possiamo avvalerci dell’intramontabile opera dei Promessi Sposi per avere la rappresentazione plastica di questa misera condizione umana:

Lascio pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe a capo all’in giù, nella mano di un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente (…) e dava loro di fiere scosse, e faceva sbalzare quelle teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.

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Di Gabriele Tebaldi

Classe 1990, giornalista pubblicista, collabora con Elzeviro dal 2011, quando la testata ha preso la conformazione attuale. Laurea e master in ambito di scienze politiche e internazionali. Ha vissuto in Palestina, Costa d'Avorio, Tanzania e Tunisia.

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