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Codacons, esposti e altri misteri

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Il Codacons si definisce un’associazione (attiva sul territorio italiano dal 1986) finalizzata alla difesa dell’ambiente e dei consumatori. D’altra parte, sembra cavarsela molto bene anche per quanto concerne l’ottimizzazione della propria visibilità.

Come si legge nello statuto, la onlus, senza fini di lucro, a base democratica e partecipativa, svolge la sua attività di tutela dei soggetti pubblici e privati facendo ricorso all’azione giudiziaria. In quanto associazione privata il Codacons non riceve soldi pubblici dallo stato e si finanzia tramite le quote di iscrizione dei cittadini (versamenti annuali che i soggetti, una volta in qualità di soci versano annualmente fino a 100 euro), 5xmille, donazioni di privati e incassi delle multe dell’Antitrust.

I finanziamenti che arrivano all’associazione sono, in ogni caso, destinati ad essere investiti nelle attività rivolte alla difesa del consumatore. Ma per quale motivo una associazione che si batte per la trasparenza, non pubblica sul suo sito il suo bilancio? A detta dell’ex-ministro dello sviluppo Carlo Calenda ci sarebbero molte zone d’ombra sull’operato dell’associazione che afferma di essere fedele al principio di trasparenza e persuade coloro che la osteggiano con i suoi esposti.

A tal proposito, cos’è un esposto e quanto peso ha?

L’esposto è un documento che qualsiasi cittadino può presentare alle Forze dell’Ordine per risolvere una determinata controversia. Non è una denuncia, è un semplice documento con cui si espone alle autorità di polizia un fatto specifico: infatti dopo un esposto può anche non accadere nulla. E il Codacons di esposti ne produce davvero a ritmi industriali.

Tra i più eclatanti troviamo la richiesta per la radiazione del virologo Roberto Burioni, quello contro lo stipendio di Cristiano Ronaldo -giudicato immorale – e le innumerevoli accuse a Fedez per l’avvio di una raccolta fondi per il San Raffaele di Milano; e soprattutto a Chiara Ferragni, per la quale si dichiararono pronti ad intentare una causa alla Rai quando comparve tra le scelte papabili per la conduzione del Festival di Sanremo.

C’è forse una strategia comunicativa dietro gli attacchi del Codacons?

Il comunicato stampa che annuncia l’arrivo di un esposto fa il giro dei siti italiani e non importa se poi l’esposto non sarà più presentato concretamente, intanto hanno guadagnato un bel po’ di click. E il giorno dopo si riparte, altra vicenda, altro attacco, altro comunicato stampa, sempre più articoli sull’associazione senza scopo di lucro. Forse, alla fine, la cosa più esposta è il Codacons stesso.

 

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Di Francesca Russo

Francesca, laureata in Comunicazione Interculturale, oggi studentessa al secondo anno magistrale in Area and Global Studies for International Cooperation presso l'Università degli Studi di Torino.

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