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Chico Forti torna in Italia dopo vent’anni di carcere a Miami

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“Chico Forti tornerà in Italia. Grazie a tutta la Farnesina e all’Ambasciatore Varricchio per il grande lavoro diplomatico. Un grosso abbraccio alla famiglia di Chico”. Così il ministro Di Maio ha comunicato la liberazione di Enrico Forti, detenuto in Florida da ormai vent’anni.

La storia di Chico inizia nel 1990, quando partecipa al celebre programma Telemike. Vince, e decide di utilizzare il premio ottenuto per tentare la fortuna in America. Velista professionista si stabilizza a Miami, dove ha modo di lavorare nel settore televisivo e imprenditoriale.

Una prima svolta nella sua vita si presenta il 15 luglio 1997, quando Gianni Versace viene ucciso proprio a Miami Beach. Chico si interessa subito al caso e decide di girare un documentario sul macabro e misterioso omicidio dello stilista italiano.

Inizia così a lavorare al suo progetto con il detective del Miami Beach Police Department, Gary Schiaffo; i rapporti tra i due si incrinano quando il detective non rispetta alcuni termini dell’accordo con Forti, facendo saltare parte di esso. Queste saranno le premesse per l’accanimento della polizia su Enrico nel caso Pike.

Il caso Pike             

Chico Forti è il vicino di Thomas Knott, imprenditore tedesco già accusato in passato di frode e altre truffe. Novembre 1997: Thomas Knott riceve la visita dell’amico Anthony Pike, proprietario del celebre Pikes Hotel a Ibiza.

In questa occasione Chico conosce Pike, intavolando la trattativa riguardo l’ipotetica vendita dell’albergo di Pike nella celebre Isla Bonita delle Baleari. L’albergo, sommerso dai debiti, è da tempo fallito ed è chiara l’intenzione dei due amici di incastrare Forti. intento che andrà a buon fine nel Gennaio 1998, quando Forti e Pike firmano l’accordo.

L’omicidio del figlio Dale

Il figlio di Anthony Pike, Dale, il 15 febbraio 1998 arriva all’aeroporto di Miami dove ad aspettarlo c’è l’imprenditore triestino. Durante il viaggio di ritorno i due si fermano a una stazione di servizio, dove Dale chiama qualcuno dalla cabina telefonica.

Chico Forti poi lascia Pike nel parcheggio del ristorante Rusty Pelican, dove ad aspettarlo c’è una macchina condotta da un guidatore sconosciuto. Dopo meno di 24 ore il corpo di Dale Pike viene trovato cadavere a Sewer Beach, poco lontano dal ristorante dove era stato visto l’ultima volta da Forti.

Il processo

Le indagini partono e il 20 febbraio 1998 Chico viene interrogato e arrestato con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Dale Pike. Durante il processo l’accusa ricostruisce i fatti delineando l’immagine di un Forti spietato e calcolatore.

Viene accusato di aver approfittato dello stato di salute di Antony Pike, malato di AIDS, con il fine di appropriarsi in modo fraudolento dell’hotel. Dopo soli 24 giorni di processo, la sentenza della giuria popolare è impietosa: Enrico viene dichiarato colpevole e condannato all’ergastolo. 

Le indagini controverse                    

Le prove che incastrano l’imprenditore italiano risultano inconsistenti. Molti dettagli rinvenuti sulla scena del crimine e riportati dall’accusa denotano l’intenzione di inchiodare Forti; le stesse indagini condotte mostrano palesi lacune e errori deliberatamente commessi per poter arrivare all’italiano.

Fra tutte, il recupero dei registri telefonici della cabina telefonica utilizzata da Dale la sera del 15 febbraio 1998. La polizia avrebbe accidentalmente analizzato i registri del 15 febbraio 1999. Ancora oggi quelli corretti non sono stati rinvenuti. 

Forti contro la polizia di Miami 

I risvolti del caso e la condotta della polizia di Miami si devono al progetto di Forti sull’omicidio di Versace. Il documentario realizzato nel 1997 aveva chiarito all’ex velista la posizione compromessa del Miami Police Department. L’insinuazione di Chico delineava la polizia come organo corrotto e più che propenso ad occultare la verità. 

Il ritorno in Italia 

Chico Forti è finito così nel vortice della corruzione, pagandone il prezzo: 20 anni della sua vita in carcere. La vicenda ha attirato ultimamente l’attenzione del Ministero degli Esteri, seguita prima dall’ex ministro Giulio Terzi e successivamente da Luigi Di Maio.

Proprio quest’ultimo ieri ha comunicato con gioia la notizia del trasferimento di Chico in Italia. Dopo un lungo e tortuoso processo diplomatico il governatore della Florida ha finalmente concesso il rientro in patria tanto bramato dall’italiano, muovendo un passo verso la giustizia.

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Di Eleonora Milani

Tirocinante presso Elzeviro.eu e studente dell'Università degli Studi di Torino.

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